A dicembre le imprese abruzzesi prevedono di attivare 7.410 contratti con un incremento rispetto al mese di dicembre 2022 del +9,1% (+620 assunzioni). Sono 26.920 i contratti previsti nel trimestre dicembre-febbraio con un aumento del 8,8% (+2.190 assunzioni). La provincia di Chieti conta 1.960 nuove entrate con un incremento di 520 unità rispetto allo stesso mese di dicembre 2022 e di 1.350 unità nel trimestre dicembre-febbraio. Anche la provincia di Pescara mostra dati positivi con 1.580 entrate, un incremento mensile di 30 unità e 130 per il trimestre.
I settori maggiormente coinvolti nella crescita per il mese di dicembre sono i servizi di alloggio, ristorazione e servizi turistici (Abruzzo 2.230, Chieti 800, Pescara 320), dato in linea con quello nazionale dovuto al periodo delle festività natalizie: le entrate si concentreranno per il 74% nel settore dei servizi, commercio e turismo e per il 74% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Nella provincia di Chieti le entrate previste si concentreranno per il 70% nel settore dei servizi e per il 65% nelle imprese con meno di 50 dipendenti, nella provincia di Pescara le entrate previste si concentreranno per il 80% nel settore dei servizi e per il 65% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
La difficoltà di reperimento del personale segnalata dalle imprese, ormai con carattere strutturale, riguarda il 50% delle assunzioni programmate.
Alcuni dati in sintesi per il mese di dicembre 2023 (dato Abruzzo):
- nel 18% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nell'82% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 12% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (19%);
- per una quota pari al 34% interesseranno giovani con meno di 30 anni;
- il 12% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- per una quota pari al 74% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore;
- per una quota pari al 14% le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
Quali sono le professioni maggiormente ricercate dalle imprese?
- Dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici: 870 unità pari al 11,7%
- Impiegati, professioni commerciali e nei servizi: 3.630 unità, pari al 49%;
- Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine: 1.960 unità, pari al 26,4%
- Professioni non qualificate: 960 unità pari al 12,9%.
Tra le professioni quali sono i 3 profili più richiesti e con maggiore difficoltà di reperimento?
- Esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (1.880 unità cercate con il 49,4% di difficoltà di reperimento di cui il 41,1,% per mancanza di candidati);
- Operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (310 unità cercate con il 53,8% di difficoltà di reperimento di cui il 34,8% per mancanza di candidati);
- Conduttori di veicoli a motore (300 unità cercate con il 65% di difficoltà di reperimento di cui il 44,9% per mancanza di candidati).
I 3 profili per i quali le imprese hanno difficoltà di reperimento per preparazione inadeguata sono:
- Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica con il 48,6%
- Operai addetti a macchinari dell'industria tessile e delle confezioni con il 35,5%
- a pari merito, Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni e Specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie con il 33,3%.
I 3 profili per i quali le imprese richiedono una maggiore esperienza sono:
- Specialisti in scienze giuridiche con il 75,8%;
- Tecnici della salute con il 64,4%;
- Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni con il 59,1%.
Nelle tavole sotto elencate sono contenute ulteriori informazioni relative:
- alle professioni ricercate dalle imprese
- alle competenze richieste ai lavoratori previsti in entrata per gruppo professionale
- ai lavoratori previsti in entrata per settore di attività secondo la tipologia contrattuale