Il tema della transizione energetica è sempre più centrale e di vitale importanza, tanto che promuovere un’economia inclusiva e sostenibile è uno dei principali obiettivi che si intende raggiungere nel minor tempo possibile.
Non solo per rilanciare la ripresa post pandemica, ma anche per affrontare e superare l’attuale contesto legato alla crisi energetica che sta determinando nuovi assetti globali che impongono al sistema produttivo nuove sfide per competere nell’attuale contesto economico, caratterizzato da un significativo incremento del costo delle materie prime e dell’energia.
La transizione energetica occupa un ruolo prioritario all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che destina nell’ambito della Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” risorse pari a 59,46 miliardi di euro, con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi strategici di decarbonizzazione, anche attraverso l’incremento della quota derivante da energia rinnovabile, rendendoli più convenienti sia per i consumatori che per le imprese.
In particolare tra le cinque linee di intervento che compongono la Missione 2, nell’ambito della Componente M2C2, l’Investimento 1.2 “Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo”, destina una quota di risorse pari a 2,2 miliardi di euro, da utilizzare nell’arco temporale compreso tra il 2023 ed il 2026.
Tale investimento si pone l’obiettivo di installare circa 2.000 MW di nuova capacità di generazione elettrica, in configurazione distribuita da parte di comunità energetiche rinnovabili e auto-consumatori, ovvero gruppi organizzati di utenti che collaborano tra loro per produrre, consumare e gestire energia pulita attraverso uno o più impianti locali: ne beneficeranno le amministrazioni pubbliche, le famiglie e le imprese nei Comuni con meno di 5 mila abitanti.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono un’associazione tra cittadini, attività commerciali, imprese (la cui partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale), enti territoriali ed autorità locali che decidono di unirsi per produrre e condividere energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, proveniente da impianti alimentati da fonti rinnovabili, diventando dei veri e propri prosumer (consumatori attivi e produttori di energia rinnovabile).
Il fine ultimo delle CER è offrire benefici ambientali, economici e sociali nei confronti non solo dei membri e/o azionisti che parteciperanno alla comunità, ma anche alla società e al territorio nel quale sorgerà la CER.
Il progetto, sviluppato assieme a Dintec, prevediamo di realizzare: