Unioncamere - Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e ANPAL - Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, in collaborazione con il Centro Studi Tagliacarne hanno presentato il volume “Analisi della domanda di competenze digitali nel 2021".
La pubblicazione, facente parte del Sistema Informativo Excelsior, offre una panoramica sulle dinamiche della trasformazione digitale del comparto produttivo (industria e servizi) italiano e della richiesta di professionalità con competenze digitali. Il volume viene introdotto da un esaustivo quadro sulle politiche europee e nazionali per la digital transformation e per l’upskilling e il reskilling digitale di cittadini e lavoratori..
La transizione digitale riguarda ormai tutti i sistemi d’impresa, in maniera trasversale, e ne condiziona le prospettive di sviluppo, tanto che nel 2021, il perdurare della crisi pandemica ha imposto un’ulteriore spinta nella direzione di una crescente integrazione delle soluzioni digitali nei processi produttivi, nella riorganizzazione digitale delle diverse funzioni aziendali e nella richiesta di lavoratori con un bagaglio di skill digitali e informatiche.
Quali i principali risultati dell'indagine?
- quasi il 71% delle imprese ha dichiarato di avere investito in almeno uno dei tre ambiti della trasformazione digitale oggetto di indagine (tecnologie digitali, modello organizzativo aziendale e sviluppo di nuovi modelli di business), in crescita rispetto al valore medio del quinquennio 2016-2020 (68%);
- aumenta la percentuale delle imprese (pari a oltre 4 su 10 del totale) che adotta strategie di investimento integrate in grado di combinare in diversa misura l’adozione e l’utilizzo delle tecnologie digitali, l’introduzione di modifiche al proprio modello organizzativo e lo sviluppo di nuovi modelli di business, a conferma di un carattere meno occasionale e più strutturato dell’impegno delle imprese nella transizione digitale;
- sotto il profilo delle scelte tecnologiche, gli investimenti si sono prioritariamente indirizzati, da un lato, verso il rafforzamento della dotazione infrastrutturale in termini di connettività, di soluzioni cloud e big data analytics e di sicurezza informatica, dall’altro, all’adozione di strumenti di lavoro agile e di digital marketing e di analisi dei comportamenti dei consumatori, questi ultimi legati all’esigenza di raggiungere i clienti e interagire con loro attraverso canali differenti da quelli tradizionali;
- allo stesso modo, aumenta la quota di imprese che ha ritenuto prioritario investire nell’utilizzo di canali/strumenti digitali per la promozione e la vendita dei propri prodotti e servizi, passando dal 24,9% del periodo 2016-2020 al 39,9% del 2021. Il valore è pari a quello del 2020 a conferma di una tendenza che è andata consolidandosi anche al di fuori delle prime due ondate della pandemia;
- poco meno della metà del totale (47,9%) delle imprese che dichiarano di aver effettuato investimenti nella trasformazione digitale ha contestualmente investito in risorse umane; si tratta di investimenti che hanno riguardato in larga misura la formazione del personale interno (31,6% delle imprese), mentre minore priorità hanno assunto l’attivazione di servizi di consulenza (10,7%) e il reclutamento di nuovo personale (5,6%);
- nel 2021, le imprese hanno domandato competenze digitali di base, competenze relative all’utilizzo di linguaggi matematici/informatici e capacità di gestione di soluzioni innovative rispettivamente al 60,5%, 50,5% e al 36,4% del totale delle figure professionali richieste;
- l’analisi delle competenze digitali per livello di istruzione conferma come quanto più è elevato il titolo conseguito tanto più le imprese si aspettano la presenza di maggiori competenze digitali e le ritengono importanti per lo svolgimento delle attività lavorative: alla quasi totalità dei laureati (93,7%) le imprese richiedono di padroneggiare le competenze digitali di base, mentre la capacità di utilizzare linguaggi o metodi matematici e di gestire soluzioni innovative è richiesta, rispettivamente, all’81% e al 61,1% delle entrate di personale in possesso di una laurea;
- nel 2021 aumenta, tuttavia, la percentuale di imprese che dichiara di avere difficoltà nel trovare figure professionali con le competenze digitali richieste, addirittura pari al 37,8% del totale delle entrate programmate, in sensibile crescita rispetto al valore registrato nel corso del 2020 (meno di un terzo del totale).
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